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2015 Indice globale della fame: I conflitti armati e la sfida della fame

by Klaus von Grebmer,
Jill Bernstein,
Alex de Waal,
Nilam Prasai,
Sandra Yin and
Yisehac Yohannes
Publisher(s): welthungerhilfeinternational food policy research institute (ifpri)concern worldwide
Open Access
Citation
von Grebmer, Klaus; Bernstein, Jill; de Waal, Alex; Prasai, Nilam; Yin, Sandra; Yohannes, Yisehac. 2015. 2015 Indice globale della fame: I conflitti armati e la sfida della fame. Bonn, Germany; Washington, D.C. and Dublin, Ireland: Welthungerhilfe; International Food Policy Research Institute (IFPRI) and Concern Worldwide. http://dx.doi.org/10.2499/9780896299672
Il mondo in via di sviluppo presenta dei miglioramenti nella riduzione della fame a partire dal 2000. L’Indice Globale della Fame (GHI) 2015 mostra che i livelli di fame nei Paesi in via di sviluppo si sono ridotti del 27%. Ciononostante, la situazione della fame nel mondo resta grave. Questo è il decimo anno che IFPRI presenta una valutazione della fame mondiale usando questo strumento di misurazione multidimensionale. I punteggi di GHI di questo rapporto si basano su una nuova formula, rivista, che sostituisce l’indicatore “insufficienza di peso infantile” degli anni scorsi con il deperimento e il ritardo della crescita infantili. Questo cambiamento riflette gli ultimi sviluppi teorici sugli indicatori più idonei della sottonutrizione infantile, una delle tre dimensioni della fame espresse dalla formula del GHI. I punteggi di GHI variano notevolmente da regione a regione, e da Paese a Paese. A livello regionale, i punteggi di GHI più alti, e quindi i livelli più alti di malnutrizione, si registrano nell’Africa a sud del Sahara e in Asia meridionale. Nonostante abbiano ottenuto i più ampi miglioramenti in termini assoluti rispetto al 2000, queste due regioni presentano ancora livelli di fame grave.